L’esercizio propriocettivo completa sempre qualsiasi intervento riabilitativo. Fa parte del trattamento. Propriocezione è la capacità di elaborare le informazioni che ci vengono inviate al cervello attraverso le vie nervose collegate all’apparato muscolare a quello tendineo, capsulare, e scheletrico. Deputati a raccogliere queste informazioni basilari, sono i propriocettori, ossia formazioni recettoriali specializzate ad offrire alla corteccia (al cervello) l’informazione circa l’angolo di movimento, la tensione muscolare, lo sforzo muscolare, la pressione, l’equilibrio articolare e la velocità con la quale si compie il gesto motorio. Preziosissimi recettori che ci informano del nostro stato posturale nello spazio, nel tempo e nella velocità. Tale capacità è fondamentale per un corretto funzionamento dell’apparato locomotorio. L’esercizio propriocettivo è costituito da un insieme di atti motori tesi al recupero della funzione motoria e neurologica lesionata temporaneamente o permanentemente. Propriocezione è esercizio attivo e assistito, ma sempre mediato dalla consapevolezza di raggiungere quel determinato obiettivo. Indicazioni: esiti di lesione neurologica periferica e centrale (ictus, emorragia cerebrale), esiti di lesione capsulare articolare (distorsioni anca, ginocchio tibio tarsica, polso, gomito, spalla).
In quali casi si indica l’esercizio propriocettivo: negli esiti di frattura o distorsione degli arti superiori ed inferiori, negli esiti di lesioni neurologiche centrali (ictus, emorragia cerebrale). Negli esiti chirurgici arti superiori ed inferiori.